La singolare esternazione di Ignazio La Russa sull'attentato di via Rasella del 23 marzo 1944, può fare il paio con l’altra altrettanto singolare vicenda che ci ha tenuti attenti negli ultimi giorni ovvero il licenziamento dell’insegnante di una scuola della Florida, colpevole di aver mostrato ai bambini il David di Michelangelo le cui nudità avrebbero scombussolato le menti dei piccoli alunni, a dire della preside e di alcuni genitori.
Cosa li accomuna? la voglia di rivestire la storia perché così com'è, nuda e cruda, non piace alle forze reazionarie che in questo momento governano oltreoceano e qui da noi. il fatto che il David sia considerato pornografia dagli ultraconservatori USA (quindi, per estenzione dobbiamo immaginarci che tutta la scultura classica e rinascimantale lo sia) sfonda il muro del ridicolo. L’ipocrita puritanesimo statunitense, incarnato dal Partito Repubblicano, cieco alla condotta morale dei suoi potenti rappresentanti (Trump si è sposato tre volte) si rivela zelante nell’impartire lezioni di decenza ai suoi bambini affinché, non sia mai, non restino accecati dagli attributi di una statua di marmo prima di riuscire a tenere in mano una pistola, unico simbolo di virilità che i membri del Grand Old Party paiono accettare in pugno a dei minori. Il conservatorismo per restare saldo deve promuovere l’ignoranza, una conoscenza limitata dei fatti del mondo affinché la percezione delle cose resti su una superficie grossolana e chiusa da stretti confini, così che la paura (del peccato, dello straniero, dei diritti) sia un corto guinzaglio con cui tenere le persone.
Da noi non si possono mettere le mutande alle statue (per ora almeno) salvo che per deferenza verso gli ospiti arabi ai quali si fanno trovare coperte, ma si cerca di rivestire la storia. Questo orpello così fastidioso è lì che guarda sorniona - un po’ come il volto apollineo del nudo David guarda placido e attento Golia che si avvicina - e ci ricorda da dove veniamo e che se oggi siamo una Democrazia, ancorché giovane e non del tutto compiuta, lo dobbiamo anche alla svolta che la lotta partigiana dette agli esiti dell’occupazione nazifascista in Italia. Si è cominciato anni fa col dire che la storia del nostro Paese, così come ce l’hanno raccontata, è una farsa (e sono anni che chiedo di avere una bibliografia dove si possa trovare la “vera storia” e non ottengo nulla, alcuni mi presentano Pansa e nulla più). E oggi, che grazie al paradosso della democrazia forze antidemocratiche e revansciste sono di nuovo al governo, si tenta una revisione dei fatti attraverso negazioni (la Presidente del Consiglio che non riesce a pronunciare la parola fascismo) o interventi come quello del presidente del Senato che ha dato una versione tutta sua dell’attentato di via Rasella. Le parole di La Russa farebbero sorridere se dette in un bar, ma pronunciate dalla seconda carica dello Stato, sebbene priva di ogni caratura culturale necessaria a un ruolo istituzionale di questa levatura, assumono toni e significati differenti; non solo appare risibile ma offende, a parer mio, tutte le 335 vittime italiane delle “fosse ardeatine” che morirono proprio a seguito dei fatti di via Rasella; La Russa, nella sua volontà di ridicolizzare la lotta partigiana e di coprire le responsabilità del governo fascista per aver favorito l’occupazione del suolo nazionale da parte dell’amico tedesco, provocando le migliaia di vittime dovute alle rappresaglie nazifasciste, di cui quella delle Fosse Ardeatine è solo una delle tante, ridicolizza la morte di migliaia di italiani (6664 per la precisione, che si sommano ai deportati e ai morti per gli effetti della guerra) ammazzati per mano del Regime che lasciò campo libero alle forze naziste di massacrare perfino bambini in braccio alle loro madri.
La storia non si legge come un romanzo d’appendice o come una serie di date messe in fila, i cui fatti si possono interpretare in base all’esigenza del momento, essa va contestualizzata e gli accadimenti che vi si trovano vanno guardati nell’ottica storiografica e non decodificati alla bell'e meglio come fa comodo. Allo stesso modo la nudità delle statue non è fatta per mero scandalo e la pruderie con cui
è stata letta dai conservatori americani non tiene conto delle reali ragioni che portarono Michelangelo a scolpire il corpo nudo di David. In entrambi i casi la lettura riduzionistica e banale non apporta nulla di nuovo ma anzi sostanzia un’involuzione culturale utile solo a svalutare gli eventi e affossare il valore degli individui siano essi i protagonisti della storia e dell’arte siano i cittadini contemporanei che, trattati alla stregua di spettatori obbligati, devono assistere al triste teatrino messo su dalle forze oscurantiste e profondamente ignoranti che hanno oggi potere di governo.
Dovremmo ribellarci tutti a questa pochezza per dimostrare che il Popolo ha una dignità e che non può esserci spazio per la mediocrità del potere conservatore che vuole imporre un mondo miope e misero come la sua stessa esistenza.
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